Due collegamenti molto stretti: il waki si connette direttamente al “vecchi campetto”, interpretandolo come un piccolo fazzoletto di terreno lavorato da un contadino. La domanda crea una piacevole sospensione. È un keiki (“continuazione della scena”). Molto ji e molto efficace. Il bel daisan, molto elegante, pur essendo abbastanza ji (un jimon o anche un monji), si collega al maeku, anche in questo caso, per keiki. Il collegamento è molto shin. L’effetto complessivo è molto frequente quando si crea una sequenza di collegamenti simili e molto stretti: qui, in particolare, c’è un rischio evidente di creare un rimando diretto all’uchikoshi, il che sarebbe decisamente da evitare. All’interno di un renga un passaggio simile sarebbe ancora accettabile (meno in apertura), tuttavia si tratta di un rallentamento al limite del consentito, che richiederebbe, ora, un deciso intervento di allontanamento.
Due collegamenti molto stretti: il waki si connette direttamente al “vecchi campetto”, interpretandolo come un piccolo fazzoletto di terreno lavorato da un contadino. La domanda crea una piacevole sospensione. È un keiki (“continuazione della scena”). Molto ji e molto efficace.
RispondiEliminaIl bel daisan, molto elegante, pur essendo abbastanza ji (un jimon o anche un monji), si collega al maeku, anche in questo caso, per keiki. Il collegamento è molto shin. L’effetto complessivo è molto frequente quando si crea una sequenza di collegamenti simili e molto stretti: qui, in particolare, c’è un rischio evidente di creare un rimando diretto all’uchikoshi, il che sarebbe decisamente da evitare. All’interno di un renga un passaggio simile sarebbe ancora accettabile (meno in apertura), tuttavia si tratta di un rallentamento al limite del consentito, che richiederebbe, ora, un deciso intervento di allontanamento.