© Diego Rossi - Long Beach 2013 |
Plumbeo mare
Immote quelle nubi
Gelo pungente
Quando è fredda la luce
Il buio è confortante
È già domani
Giungono ancora amiche
Le debolezze
Percorrere i ricordi
In luoghi sempre cari
Come un fantasma
Supino sulle acque
Luna riflessa
Attimi di quiete
In un pallido autunno
---
La chioma d’ocra
Degli aceri campestri
Culla i tuoi occhi
Ad asciugare al vento
Dorati maccheroni
Inquieta freme
Quest’anima che scotta
Al suo apparire
Ma il fato non propizia
Un sì naufrago ardore
Dove si trova
La consapevolezza
Del compimento?
Guarda, guarda più attento
C’è ancora una verità
Piatte idiozie
Da ascoltare patendo
Gli sputi in faccia
Con le piogge di giugno
Inattesa frescura
Placida notte
La zanzariera filtra
Raggi di luna
Il corpo intorpidito
Resiste come pietra
Leva lo sguardo
Al marmoreo balcone
Ecco il vegliardo!
D’un biancore solenne
I rami son fioriti
---
I Verzellini
Tra le fronde intonano
Argentei trilli
Festa del primo maggio
Rock a tutto volume
In fondo al ventre
Rimbombano memorie
Folli emozioni
Il capotreno fischia
Aumenta il batticuore
Forse è caduto
Il tempo di esumare
Quella promessa
Si spolvera il baule
Maledetta allergia!
Granuli bianchi
Nella sfera di vetro
Danza la neve
Ciabattano dei passi
Nel buio corridoio
Giunta in sorpresa
Quest’ebbra sofferenza
E’ dunque amore?
Disfatto il mio universo
Anima abbandonata
Nebbia soffusa
Divaga una realtà
Inconsistente
Si espande più soffice
Ed opaca, la luna
---
Ritorno a scuola
Quel velato sentore
Di smarrimento
Nomadi senza tempo
Perpetuano il cammino
Forse in passato
Un’affabile realtà
Forse in futuro…
E’ vinto ormai il letargo
Piccola testuggine!
Bianche cascate
Di petali suadenti
Destano il cuore
La brezza profumata
Porta avanti altri sogni
[Cristiano Sorrentino]
Ho letto con piacere questo kasen. L'ho riletto diverse volte, con crescente piacere. Come un buon vino, lo si apprezza di più facendolo decantare: se ne apprezza la stagionatura. E la stagionatura è la maturazione di un tempo che fluisce armoniosamente, lasciando trasparire l'essenza delle cose. Ciò che dovrebbe essere, per l'appunto, un kasen. Musica. Davvero, credo che questo sia uno dei migliori componimenti presenti su questo blog. Corretto e preciso, in ogni passaggio, ma senza essere lezioso. I kigo sono tutti ricercati, senza mai essere forzati. Bellissimi i tsuki no joza, e anche i due hana no joza sono molto originali. I collegamenti sono quasi sempre molto preziosi, anche se non mancano giochi di parole e alcuni passaggi molto ironici. E' difficile trovare dei difetti, in questo kasen. Forse, volendo cercare il pelo nell'uovo, si può rilevare una certa tendenza al tono sostenuto e alcuni passaggi troppo bruschi dal mon al ji e viceversa. Tuttavia, il componimento si srotola piacevolmente e senza intoppi, lasciando alla fine un buon sapore sulla lingua, un invito alla meditazione. Vino da meditazione. Forse meriterebbe un commento più articolato, ku per ku, ma del resto, riesce a parlare benissimo da solo.
RispondiElimina