sabato 30 marzo 2013

Plumbeo mare

© Diego Rossi - Long Beach 2013

Plumbeo mare 
Immote quelle nubi 
Gelo pungente 

Quando è fredda la luce 
Il buio è confortante 

È già domani 
Giungono ancora amiche 
Le debolezze 

Percorrere i ricordi 
In luoghi sempre cari 

Come un fantasma 
Supino sulle acque 
Luna riflessa 

Attimi di quiete 
In un pallido autunno 

--- 

La chioma d’ocra 
Degli aceri campestri 
Culla i tuoi occhi 

Ad asciugare al vento 
Dorati maccheroni 

Inquieta freme 
Quest’anima che scotta 
Al suo apparire 

Ma il fato non propizia 
Un sì naufrago ardore 

Dove si trova 
La consapevolezza 
Del compimento? 

Guarda, guarda più attento 
C’è ancora una verità 

Piatte idiozie 
Da ascoltare patendo 
Gli sputi in faccia 

Con le piogge di giugno 
Inattesa frescura 

Placida notte 
La zanzariera filtra 
Raggi di luna 

Il corpo intorpidito 
Resiste come pietra 

Leva lo sguardo 
Al marmoreo balcone 
Ecco il vegliardo! 

D’un biancore solenne 
I rami son fioriti 

--- 

I Verzellini 
Tra le fronde intonano 
Argentei trilli 

Festa del primo maggio 
Rock a tutto volume 

In fondo al ventre 
Rimbombano memorie 
Folli emozioni 

Il capotreno fischia 
Aumenta il batticuore 

Forse è caduto 
Il tempo di esumare 
Quella promessa 

Si spolvera il baule 
Maledetta allergia! 

Granuli bianchi 
Nella sfera di vetro 
Danza la neve 

Ciabattano dei passi 
Nel buio corridoio 

Giunta in sorpresa 
Quest’ebbra sofferenza 
E’ dunque amore? 

Disfatto il mio universo 
Anima abbandonata 

Nebbia soffusa 
Divaga una realtà 
Inconsistente 

Si espande più soffice 
Ed opaca, la luna 

--- 

Ritorno a scuola 
Quel velato sentore 
Di smarrimento 

Nomadi senza tempo 
Perpetuano il cammino 

Forse in passato 
Un’affabile realtà 
Forse in futuro… 

E’ vinto ormai il letargo 
Piccola testuggine! 

Bianche cascate 
Di petali suadenti 
Destano il cuore 

La brezza profumata 
Porta avanti altri sogni

[Cristiano Sorrentino]


Yokoyama Taikan - Luna nel bosco

1 commento:

  1. Ho letto con piacere questo kasen. L'ho riletto diverse volte, con crescente piacere. Come un buon vino, lo si apprezza di più facendolo decantare: se ne apprezza la stagionatura. E la stagionatura è la maturazione di un tempo che fluisce armoniosamente, lasciando trasparire l'essenza delle cose. Ciò che dovrebbe essere, per l'appunto, un kasen. Musica. Davvero, credo che questo sia uno dei migliori componimenti presenti su questo blog. Corretto e preciso, in ogni passaggio, ma senza essere lezioso. I kigo sono tutti ricercati, senza mai essere forzati. Bellissimi i tsuki no joza, e anche i due hana no joza sono molto originali. I collegamenti sono quasi sempre molto preziosi, anche se non mancano giochi di parole e alcuni passaggi molto ironici. E' difficile trovare dei difetti, in questo kasen. Forse, volendo cercare il pelo nell'uovo, si può rilevare una certa tendenza al tono sostenuto e alcuni passaggi troppo bruschi dal mon al ji e viceversa. Tuttavia, il componimento si srotola piacevolmente e senza intoppi, lasciando alla fine un buon sapore sulla lingua, un invito alla meditazione. Vino da meditazione. Forse meriterebbe un commento più articolato, ku per ku, ma del resto, riesce a parlare benissimo da solo.

    RispondiElimina