I crisantemi
Zolle nere nel campo
Lumini accesi
[Maria Valeria Ferruzza]
Visite al cimitero
Sulla strada i cipressi
[Titti Tidone]
Lento il viandante
Avvolto nella nebbia
Ulula un cane
[Maria Valeria Ferruzza]
Due donne in bianchi veli
Camminan sottobraccio.
[Titti Tidone]
foto di Maria Valeria Ferruzza |
L’hokku, abbastanza tetro, getta la sua cupezza sull’intero yotsumono ― e si sente. I crisantemi sono un kigo autunnale. Il riferimento al cimitero è esplicito e forse un po’ troppo insistito. Cominciare così un renga sarebbe di pessimo auspicio! Tuttavia può starci in uno yotsumono sull’autunno.
RispondiEliminaIl waki continua in maniera molto diretta questo riferimento cimiteriale. Il cimitero, di per sé, non costituisce kigo, né il cipresso può essere accolto come kigo autunnale. Tuttavia “visita al cimitero” è un buon riferimento all’autunno (per via delle festività legate ai defunti) tanto in Italia quanto in Giappone. In questo modo lo tsukeai è molto stretto, forse troppo.
Tuttavia il daisan riesce ad inserirsi, facendo riferimento alla strada, per cui c’è un passante avvolto nella nebbia (necessario kigo autunnale) che, probabilmente, è appena passato davanti a un cimitero.
L’ageku, invece, senza kigo, è un po’ troppo slegato. L’unico legame possibile è con l’idea del camminare, per cui si può ipotizzare che il viandante incrocia due passanti lungo il cammino. Forse si può trovare anche un sottile legame tra i veli nei quali è inteso che siano avvolte le donne e il velo sottinteso di nebbia che avvolge il viandante. Il verbo, inoltre, fornisce un certo dinamismo alla scena, mentre il ricorso ad un termine come “compagne” o “amiche” etc. avrebbe causato una ridondanza da evitare, rendendo molto più statico il ku e molto più slegato.
Nell’insieme, però, questo yotsumono non funziona benissimo: non c’è né una reale progressione né una compiutezza. I primi due ku sono troppo statici e so (nell’hokku manca anche un buon toriawase che avrebbe contribuito a fornire il giusto dinamismo), mentre gli ultimi due sono troppo shin. Inoltre i primi tre sono molto cupi, al limite gotici, mentre l’ultimo è, d’improvviso, leggero e solare.