Vento d’autunno
Ai dodici rintocchi
La piazza vuota
Filar di viti rosse
Al velato ciel volte
Lenta la danza
Al mosto che ribolle
D’acini e raspi
D’aspro profumo l’aria
Gli scolari fan mensa
Ai dodici rintocchi
La piazza vuota
Filar di viti rosse
Al velato ciel volte
Lenta la danza
Al mosto che ribolle
D’acini e raspi
D’aspro profumo l’aria
Gli scolari fan mensa
[Elvira Acampora]
Questo è un ottimo yotsumono. L’hokku è decisamente mon e comunica molto bene l’atmosfera malinconica dell’autunno. Il toriawase è molto elegante. L’immagine è grandiosa. Quasi quasi metafisica. Segue un waki che non è molto ben collegato ma che condivide lo stesso “odore” autunnale. Molto soku, in ogni caso. L’allitterazione è molto bella, in un ottimo gusto occidentale e sembra quasi sgranare sotto la lingua l’immagine concreta delle viti contorte. Le “viti rosse” sono un ottimo kigo autunnale, ovviamente. Il daisan si collega bene all’immagine delle viti per descrivere elegantemente il processo di vinificazione. Il mosto è kigo autunnale. Infine il daishi si collega, letteralmente, all’odore del daisan e riprende l’aspro profumo del mosto per diffonderlo su una scena di morbida quotidianità: l’immagine è quella di un paesino, probabilmente, dove gli scolari vanno a mensa mentre nell’aria si diffonde l’aspro profumo (presumibilmente) del mosto.
RispondiEliminaC’è solo un piccolo difetto in questo yotsumono, che è poi anche il suo pregio, per certi versi: c’è la sensazione che si stia descrivendo sempre la stessa scena. Dal momento che i dodici rintocchi dell’hokku potrebbero indicare tanto la mezzanotte quanto il mezzogiorno, c’è il rischio che si crei un vero e proprio loop con la mensa del daishi e che tutti e quattro i ku stiano descrivendo il meriggio di un paesino di campagna. Per il resto, è perfetto.